Monthly Archives: Febbraio 2013

Feb 2013 “Uomini in educazione”

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Feb 2013 “Uomini in educazione”
A cura di Barbara Mapelli e Stefania Ulivieri Stiozzi
Editore Stripes  (collana Pedagogika)

Questo libro propone non solo il dibattito del Convegno Uomini in educazione – Università di Milano Bicocca, 14 marzo 2012 –  ma è anche l’esito di alcuni anni di riflessione e ricerca tese a comprendere i significati della scarsa presenza maschile  – meglio sarebbe definirla assenza – nei percorsi di studio e nelle professioni della cura educativa.
Assenza che può definirsi un’evidenza invisibile, per sottolineare come la sua permanenza abbia sempre rischiato di opacizzarla, renderla invisibile appunto come un fenomeno così naturale, così sotto gli occhi di tutti da non riuscire più a essere visto.

Torino, 26-27-28 Apr 2013 “Culture Indigene di pace”

ARCHIVIO EVENTI

Torino, 26-27-28 Apr 2013
Convegno internazionale “Culture Indigene di pace”
Palaginnastica, via Pacchiotti 71 Torino
Organizzato dall’Associazione Culturale Laima, con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità e dell’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Torino.

 

  • Come si può ristabilire un ordine simbolico di parità all’interno del linguaggio?
  • Come insegnare che la vita non è solo dominio, appropriazione, sfruttamento, ma anche cura, reciprocità e nutrimento?
  • Come possiamo costruire una relazione d’amore secondo i valori della partnership?
  • Qual è la valenza del dono materno nell’ edificazione di una società di pace e come darle rilievo?

 

Tre giorni di incontri e seminari per riscoprire i valori educativi delle società egualitarie e andare oltre i linguaggi, gli stereotipi e gli ostacoli prodotti dalla cultura patriarcale.

A partire dagli elementi messi in luce dal convegno dello scorso anno sulle culture egualitarie tuttora viventi, l’associazione Laima ha in programma di approfondire i valori educativi che sorreggono questi modelli sociali, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace e far fronte all’insidioso problema della violenza di genere.

Roma 4 Mar 2013 Seminario “Il lato oscuro degli uomini”

IMPEGNO CONTRO LA VIOLENZA

Roma 4 Mar 2013 ore 11-17
Seminario “Il lato oscuro degli uomini”
promosso da LeNove S.r.l Studi e ricerche sociali e
Casa internazionale delle donne – Il caffè letterario

presso la Casa internazionale delle donne, il caffè letterario
Via della Lungara 19, Roma


“Il lato oscuro degli uomini”
Le esperienze in Italia e all’estero dei centri che si occupano del dialogo, dell’intervento psicoterapeutico, dell’accompagnamento al cambiamento, dei programmi di riabilitazione dentro e fuori dal carcere di uomini che offendono, maltrattano, violentano e uccidono le donne.
A partire dalla ricerca di Le Nove s.r.l. (studi e ricerche sociali) “Uomini abusanti. Prime esperienze di riflessione e intervento in Italia”, disponibile qui -sul sito de Le Nove.

Feb 2013 “La sinistra perde perché è litigiosa” di B.Pavan

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L’Aquila Feb 2010 “La rivolta delle carriole”.
Di fronte all’immobilità delle istituzioni uomini e donne del’Aquila forzano la “zona rossa” e ripuliscono dalle macerie il centro della città.

Feb 2013 “La sinistra perde perché è litigiosa”
di Beppe Pavan (di Maschile Plurale) 
lettera pubblicata sul Manifesto il 7 feb 2013

E’ un’affermazione che sento quotidianamente ogni volta che comincia una campagna elettorale… Vorrei condividere qualche piccola riflessione a partire dalla cronaca dello scontro tra Vendola e Ingroia e dall’editoriale di Norma Rangeri su Il Manifesto del 31 gennaio.

Comincio dalla parola “sinistra”. Non mi riconosco più in questo linguaggio: sono “i dirigenti” dei partiti di sinistra che sono litigiosi, non “la sinistra”. Come non è “la chiesa cattolica” che è di destra, bensì “i gerarchi” della chiesa cattolica, e neanche tutti per fortuna… C’è un’insipienza recidivante in tanta parte del giornalismo italiano che fa senso: quante volte abbiamo chiesto un linguaggio più attento, consapevoli che il simbolico crea la realtà? Continueremo a insistere, perché in questo sono loro che devono cambiare. Sono passato al plurale perché mi ritrovo ad essere una delle tante persone, donne e uomini, che da anni sono attente al valore e alla forza del simbolico.

Feb 2013 “I desideri degli uomini stanno cambiando?” di L.Melandri

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Feb 2013 “I desideri degli uomini stanno cambiando?”
di Lea Melandri 
pubblicato sul bloga del Corriere della Sera La 27esima ora

“I desideri degli uomini stanno cambiando?” Con questa domanda si apre la lettera con cui l’Associazione Maschile Plurale invita donne e uomini a un incontro che si terrà a Roma il 16-17 marzo 2013.
In discussione è il mutamento delle relazioni tra i sessi e come questo mutamento possa spingere gli uomini a “ripensare le categorie di governo, economia, politica”: una prospettiva ambiziosa, almeno quanto lo è stata negli anni Settanta quella dello slogan femminista “modificazione di sé e modificazione del mondo”.

L’impegno di Maschile Plurale è noto soprattutto per aver preso posizione già da anni sulla violenza contro le donne, e per aver avviato una riflessione sui modelli maschili dominanti. Ora -scrivono i suoi componenti- è necessario “andare oltre l’assunzione di responsabilità, l’impegno solidale o di giustizia”, “oltre la denuncia della violenza e delle sue radici”, per costruire un percorso in grado di “dare voce al desiderio di cambiamento di noi uomini”.

Feb 2013 “Trasformare il maschile” – intervista a Salvatore Deiana a cura di Marco Reggio

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Anni 70, pubblicità di camicie da uomo in nylon.

Feb 2013 “Trasformare il maschile” – intervista a Salvatore Deiana
a cura di Marco Reggio
già pubblicata da antispecismo.net

Trasformare il maschile [S. Deiana e M. Greco (a cura di), Trasformare il maschile nella cura, nell’educazione, nelle relazioni, Cittadella Editrice, Assisi 2012] è un testo a più voci sul cambiamento in corso dei “modelli” maschili, a partire dai temi delle esperienze maschili pedagogiche e di cura.

“Questo volume vuole partecipare al dibattito ormai aperto in ambito pedagogico su se e come educare un essere umano a vivere anche in termini di genere, partendo dall’idea che sia poco naturale e spontaneo il vivere come maschi e come femmine, ma che pure in questo ambito siamo in larga parte costruiti dalle culture e dalle società. Il libro riserva un’attenzione e un approfondimento particolari nei riguardi degli uomini, coinvolti come attori o come destinatari – bambini e adulti – della formazione/educazione/cura.

Feb 2013 “Ma qual è il titolo di questo libro?” di D.Barbieri

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Feb 2013 “Ma qual è il titolo di questo libro?”
di Baniele Barbieri
pubblicato sul Blog di Daniele Barbieri & Altr*
il 1 febbraio 2013

Cinque citazioni per farvi “abboccare” (che se vi dico subito il titolo del libro magari scappate… e fareste male).

 

  • L’ascolto è una dote trasversale […] Tuttavia, nella nostra società e quindi anche nella scuola, è – come sosteneva Ivan Illich “il grande assente dei nostri tempi”.

  • La rabbia che non sa più trovare le sue radici, cioè le cause profonde che l’hanno generata, è quella che avvelena le relazioni nell’età adulta e che troppo spesso si trasforma in violenza“.

  • Un corso di formazione sul riconoscimento della violenza, fondato su competenze più relazionali che burocratiche, tenuto all’’Ospedale Sant’Anna di Torino. L’anno successivo, i casi riconosciuti di violenza sulle donne erano passati da una decina a un centinaio“.

  • C’è tempo e luogo per scrivere di sé […] “Dedicare a me stesso le domande che non mi ero mai rivolto” fino a scoprire che lo scrivere di sé comporta “il superamento di una soglia” che separa i vissuti ancora slegati verso la possibilità, ipotetica e temporanea, di dare loro una “forma organica”.

  • «Ci si aspetterebbe [nel calcio giovanile] di trovare un clima sereno, allegro, fatto di bambini che giocano a calcio e di adulti che si divertono. Invece spesso non è così […] Si respira un clima pesante, un livello di tensione, di agonismo, di nervosismo che è fuori misura rispetto a quello che dovrebbe essere“.

 

Sono cinque frasi – prese da 5 contesti assai diversi – che mi hanno colpito e che è relativamente facile estrapolare; altri ragionamenti o racconti di esperienze (o vicende personali) pure appassionanti sono più difficili da riassumere in poche parole. Ma qual è il titolo di questo volume dal quale ho tratto le citazioni? Gli appassionati di giochi sapranno che esiste davvero un bellissimo libro – di Raymond Smullyan – così intitolato («Qual è il titolo di questo libro?» appunto) ma qui si parla invece di altri problemi e di ben diversi doppi sensi, di ruoli che si assumono o che si rifiutano, di giochi che si fanno da soli o in compagnia ma che condizionano le relazioni sociali nel profondo.