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Manifesto per una convivenza civile e inclusiva

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Riceviamo da Brescia e pubblichiamo

gender

Ultimamente si sta diffondendo – soprattutto in territorio bresciano, ma non solo – la convinzione che una fantomatica ideologia “Gender” stia mettendo in pericolo la famiglia, insinuandosi nelle norme di legge (107/2015) e proposte (Ddl Cirinnà).

Preoccupa vedere che sono diffuse notizie assolutamente infondate, che stravolgono volutamente il contenuto stesso di quei testi.

Preoccupa vedere che queste infondate notizie creano allarme e grande senso d’insicurezza e non contribuiscono a creare quel clima di serena convivenza civile che, al contrario, insieme dovremmo sentirci chiamati e chiamate a costruire, se davvero crediamo nella democrazia, nella pacifica convivenza, nella giustizia.

Preoccupa vedere avanzare pensieri che mirano a distruggere ciò che con tanta fatica si sta costruendo in decenni di democrazia: – parità tra i sessi – dignità di ogni persona – apertura alle diversità come valori – riconoscimento dei diritti inalienabili di ogni cittadina e ogni cittadino.

Preoccupa vedere che, attraverso false notizie, si getta discredito su un’istituzione così importante come la scuola e, in generale, si umilia un’idea di società democratica basata sui principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione.

La nostra idea di società democratica si fonda, al contrario, su queste convinzioni:

1. E’ necessario promuovere, in ogni contesto e luogo, una cultura del rispetto, unica strada per costruire una società pacifica.

2. Occorre combattere pregiudizi e stereotipi che riguardano i ruoli delle persone, affinché ogni donna e ogni uomo possa trovare la personale realizzazione ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.

3. Sentiamo la necessità di una costante riflessione su come vivere la condizione di femmina e di maschio, al fine di dare dignità alle forme con cui ogni persona realizza il proprio bisogno di legami affettivi.

4.Vogliamo che la scuola sia, sempre più, luogo di apprendimento della convivenza civile, attraverso l’educazione al confronto.

5.Riteniamo che il compito della scuola, pubblica e privata, sia quello di insegnare la pratica dei principi della Costituzione.

6.Rifiutiamo ogni ideologia o pratica che miri a gettare discredito sulle istituzioni democratiche e, in particolare, sulla scuola: diffondere la convinzione che l’unica educazione ottimale sia quella parentale, significa preparare una società fatta di piccoli clan in guerra tra loro, ben lontana dal respiro di libertà e cultura contenuto nella Costituzione.

7. Denunciamo il dilagare di atti di violenza, bullismo e discriminazione, sia nella scuola, sia nel più ampio contesto sociale. In una società democratica e giusta nessuno deve sentirsi autorizzato a esercitare violenza fisica e/o psicologica su altri individui, diffondendo la convinzione che situazioni personali, che si discostano da un presunto concetto di normalità, siano da stigmatizzare.

8.Siamo consapevoli della complessità sociale e culturale della nostra epoca e degli anni futuri: per questo vogliamo promuovere una concezione della pluralità al passo coi tempi, in uno spirito di laicità inclusiva che consenta il rispetto fra concezioni etiche e religiose differenti, di confronto fra individui, di conoscenza fra culture, di rifiuto di ogni tentativo di trasformare le legittime appartenenze in occasioni di prevaricazione e forzatura.

9.Riteniamo necessario e urgente il più ampio coinvolgimento civile su questi temi. Invitiamo cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, realtà culturali e sociali, a sottoscrivere questo manifesto e a seguire e partecipare alle iniziative che verranno poste in essere.

Invitiamo cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, realtà culturali e sociali, a sottoscrivere questo manifesto e a seguire e partecipare alle iniziative che verranno poste in essere.

educazione alle differenze gender omofobia scuola
Maschile Plurale11/11/2015

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One thought on “Manifesto per una convivenza civile e inclusiva”

  1. Alessandro ha detto:
    26/11/2015 alle 13:18

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