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Gen 2009 “Un anno in Cammino: il percorso degli UIC nel 2008” di B.Pavan

UOMINI IN CAMMINO - PINEROLO

Gen 2009 Prevenire la violenza contro le donne
Un anno in Cammino: il percorso del Gruppo nel 2008” 
di Beppe Pavan

Nel nostro piccolo, come Gruppo Uomini in Cammino di Pinerolo, abbiamo cominciato ad interrogarci e quest’estate abbiamo avviato un’iniziativa nei confronti dell’ASL, che ha per legge il compito di dedicarsi alla PREVENZIONE, oltre che alla CURA e alla RIABILITAZIONE.

Il Gruppo Uomini di Pinerolo si presenta

UOMINI IN CAMMINO - PINEROLO

Ott 2006 “Il Gruppo Uomini di Pinerolo si presenta”
di Beppe Pavan

Il Gruppo Uomini di Pinerolo è nato nel mese di maggio del 1993, per avviare un cammino, individuale e collettivo, di autocoscienza e di cambiamento, da parte maschile, del nostro modo di stare al mondo.
Patriarcato significa dominio del genere maschile non solo sulle donne e su bambini e bambine, ma anche sul resto del creato: animali, ambiente, risorse, paesaggio… Patriarcato significa centralità del maschile e dell’ordine simbolico del padre, alla cui legge tutto il resto si deve conformare e adeguare, con le buone o con le cattive.

Gen 2003 “Non ne possiamo più della violenza” del Gruppo Uomini di Pinerolo

UOMINI IN CAMMINO - PINEROLO

Gen 2003 “Non ne possiamo più della violenza”
del Gruppo Uomini di Pinerolo
[alla vigilia della seconda guerra del Golfo n.d.r.]

Le cronache quotidiane dei mass media ne sono piene, anche se ci offrono solo i casi più eclatanti.
Ma non ne possiamo più che così tanti uomini continuino a violentare, stuprare, uccidere donne, bambine e bambini e altri uomini.
Questi uomini, che alimentano i conflitti interpersonali e la guerra tra i sessi con la presunzione e l’incapacità al dialogo, pianificando poi e realizzando anche stragi familiari come unica soluzione possibile, interpretano, a nostro avviso, la stessa logica che muove i gerarchi del mondo a creare, prima, le situazioni di conflitto e ad affrontarle, poi, con la violenza della loro prepotenza. 
E’ così evidente la pretestuosità delle loro motivazioni che, a volte, lo scoraggiamento, l’impotenza, il dolore, ci sopraffanno e ci ammutoliscono.
Eppure come loro continuano imperterriti a perseguire strategie di morte, così noi dobbiamo resistere, sottrarre il nostro consenso e far crescere il dissenso verso queste modalità di vivere le relazioni politiche all’interno dei singoli Stati e a livello internazionale.
E’ la strategia propria della cultura patriarcale, che da alcuni millenni si impone con la paura e il dominio, con il dolore e la minaccia del dolore.