Torino, 26-27-28 Apr 2013
Convegno internazionale “Culture Indigene di pace”
Palaginnastica, via Pacchiotti 71 Torino
Organizzato dall’Associazione Culturale Laima, con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità e dell’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Torino.
- Come si può ristabilire un ordine simbolico di parità all’interno del linguaggio?
- Come insegnare che la vita non è solo dominio, appropriazione, sfruttamento, ma anche cura, reciprocità e nutrimento?
- Come possiamo costruire una relazione d’amore secondo i valori della partnership?
- Qual è la valenza del dono materno nell’ edificazione di una società di pace e come darle rilievo?
Tre giorni di incontri e seminari per riscoprire i valori educativi delle società egualitarie e andare oltre i linguaggi, gli stereotipi e gli ostacoli prodotti dalla cultura patriarcale.
A partire dagli elementi messi in luce dal convegno dello scorso anno sulle culture egualitarie tuttora viventi, l’associazione Laima ha in programma di approfondire i valori educativi che sorreggono questi modelli sociali, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace e far fronte all’insidioso problema della violenza di genere.
Il riconoscimento della partnership, secondo la sociologa Riane Eisler è alla base di una possibile transizione verso una società mutuale che riconosca i diritti delle donne, dei bambini e delle bambine e i diversi orientamenti sessuali, un modello sociale in cui le due metà dell’umanità si siano liberate dalla “avvilente e mistificante rigidità di ruoli imposta dalle gerarchie di dominio insite nei sistemi androcratici”.
Similmente agli insegnamenti che ci arrivano dalle società matriarcali, ri-educarsi alla partnership non significa solo ricercare la parità di genere, ma ristabilire un’uguaglianza tra tutti gli esseri viventi e ritrovare una dimensione eco-spirituale in cui il mondo torni ad essere percepito come Madre.In vista di una nuova visione della società come possiamo insegnare una nuova storia non sessista, non violenta e interreligiosa?
Tre giorni di conferenze e workshop con ospiti nazionali e internazionali per evidenziare il valore educativo del dono materno in una nuova visione della società che sappia proporre la cooperazione, invece del dominio, e superare l’ “avvilente e mistificante rigidità di ruoli insite nei sistemi androcratici” che ha nella violenza di genere, uno degli effetti più persistenti e drammatici.
“Le Culture Indigene di Pace, fin dalla notte dei tempi, tracciano un filo che arriva alla società contemporanea per rispondere al suo bisogno di cambiamento”.
“Ri-donare alla nostra società contemporanea una forma simile a quella di un ventre materno” e insegnare che la vita non è solo dominio, appropriazione, sfruttamento, ma anche cura, reciprocità e nutrimento.
Con questo obiettivo: “Ri-educarsi alla partnership” – spiegano i curatori Morena Luciani e Alessandro Bracciali – non significa solo ricercare la parità di genere, ma secondo gli insegnamenti delle società matriarcali, ristabilire un’uguaglianza tra tutti gli esseri viventi e una dimensione eco-spirituale in cui il mondo torni ad essere percepito come Madre.
Le testimonianze e gli studi specifici confermano che la pace si raggiunge all’interno di una società non sessista e non gerarchica, quasi a ricordarci che qualora si incrini quel primo equilibrio, tutta la struttura socio-economica e culturale ne farà le spese. Per questo vogliamo approfondire i valori educativi che sorreggono questi modelli sociali, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace».
Il convegno prenderà il via venerdì 26 con la proiezione di alcuni documentari che affrontano il tema della parità di genere tra i bambini e le bambine nelle scuole italiane e la prima conferenza sull’educazione gilianica. Continuerà sabato 27 e domenica 28 a partire dalle ore 9.00, con un ricco programma di conferenze e worshop. Per partecipare è necessario iscriversi on line tramite il sito dell’associazione entro l’8 aprile.
TEMI E OSPITI DEL CONVEGNO
Il Convegno rinnova i legami con le culture indigene di pace, già protagoniste della prima edizione del convegno nel 2012, quest’anno portando a Torino Rosa Martha Toledo Martinez artista e portavoce della cultura Juchiteca (Messico) che ha conservato nella comunità di Juchitan (circa 100.000 abitanti) abitudini sociali matriarcali, una cultura egualitaria in cui esiste la libertà di relazione, il rispetto dei diversi orientamenti sessuali e un’economia improntata al dono che ha resistito al capitalismo globale.
Ospiterà, inoltre, studiose/i ed esperte/i di livello internazionale che stanno contribuendo a tracciare le linee di un cambiamento nell’ottica della partnership. Tra le più autorevoli la scrittrice e ricercatrice americana, Genevieve Vaughan principale esponente della teoria socio-economica basata sulla logica materna del dono, accompagnata da Ana Maria Estrada insegnante e direttrice della scuola Montessori di Kyle (Texas) in cui la teoria è diventata pratica.
Del tutto eccezionale e molto attesa la presenza di Starhawk, scrittrice, attivista politica, una delle voci-guida più importanti della spiritualità femminile mondiale, fondata sul rispetto e la cura della Madre Terra e testimonianza delle donne come rappresentanti di una differente visione della forza, per la difesa dei valori della vita. In quest’ottica negli ultimi anni Starhawk ha approfondito i suoi studi sulla permacultura realizzando anche alcuni interessanti documentari.
All’eminente sociologa americana Riane Eisler – autrice dei bestseller ”Il Calice e La Spada” e “Il Piacere è Sacro” – il compito di riallacciare le fila di un discorso sul valore del femminile, partendo dal passato verso un futuro più sostenibile e che ponga fine alla svalutazione delle donne. I suoi studi sulla partnership confermano, infatti, che all’interno di collettività che hanno “concettualizzato in forma femminile i poteri che regolano l’universo, le donne sono considerate inferiori, e che in queste società sono stimate qualità come: affettuosità, compassione e non violenza” .
Mutamento e continuità con il passato per una società in cui le madri e i valori materni di cura, nutrimento, rispetto verso gli/le altri/e e verso la Madre Terra siano centrali: sarano i temi degli interventi di Kathy Jones e Mike Jones, fondatori del Tempio alla Dea di Glastonbury (Inghilterra) e Pepe Rodriguez, insegnante di psicologia presso l’Università Autonoma di Barcellona, autore del libro “Dio è nato donna”.
I WORKSHOP COME PRATICHE ESPERIENZIALI:
Teorie ma anche pratiche per favorire un’immersione esperienziale e l’approfondimento tematico. Nei sei i worshop proposti sabato e domenica pomeriggio, sarà possibile venire a contatto con approcci educativi e relazionali, capire come il linguaggio e la mitologia influenzino il nostro agire e diventarne consapevoli, scoprire i valori di una decrescita possibile che tenga saldi i valori della cura e della manutenzione del mondo.
Guideranno i vari momenti: Luciana Percovich scrittrice, studiosa delle mitologie pre-patriarcali che proporrà un’introduzione al pensiero delle donne: dai miti di creazione che plasmano l’ordine sociale rinforzando o negando il valore della maternità a una nuova mitologia che esprima il nostro radicale bisogno di cambiamento.
Le dinamiche delle relazioni, in particolare di coppia, saranno affrontate da Miriam Subirana, formatrice, autrice di “Complici. Liberi dai rapporti di dipendenza” e da Francesca Rosati Freeman, studiosa del popolo Moso, una delle più interessanti culture matriarcali tuttora esistenti.
Gli aspetti educativi in ottica interreligiosa e interculturale saranno al centro del workshop di Mario Bolognese e delle attrici Nadia Nardi e Maura Raviola “in un girotondo poetico e teatrale per ritrovare in noi il linguaggio gilanico”. Dell’importanza del linguaggio come opportunità per il superamento dei conflitti di genere e via di libertà attraverso la consapevolezza parlerà Chiara Zamboni, docente di filosofia del linguaggio all’Università di Verona e co-fondatrice della comunità filosofica “Diotima”.
Cura, dono e manutenzione del mondo: è il tema del laboratorio esperienziale per “capire” il mondo a partire dalle nostre percezioni condotto da Daniela Degan facilitatrice del Laboratorio itinerante della Decrescita di Roma e Marco Deriu, docente in Sociologia, dell’Ass.Maschile Plurale e presidente dell’Ass. Nazionale per la Decrescita
A “Culture Indigene di Pace. Donne e uomini oltre il conflitto” l’occasione di un nuovo confronto con sé e con gli altri sarà proposto anche attraverso “pratiche” spirituali che coinvolgeranno donne e uomini nell’esperienza della meditazione e della danza con il contributo di Starhawk e nella cerimonia di apertura di Kathy e Mike Jones, fondatori del Tempio alla Dea di Glastonbury, Inghilterra.
Il Convegno è’ stato realizzato grazie a donazioni private e a una rete di persone impegnate nello studio di nuovi e più equi modelli di esistenza. Non ha ricevuto finanziamenti pubblici.
ISCRIZIONI
Ai partecipanti è richiesto un contributo di di 100 € agevolato a 90 € per le iscrizioni entro il 15 marzo.
Scadenza iscrizioni 8 aprile 2013
Per effettuare l’iscrizione è necessario registrarsi su:
www.associazionelaima.it
INFORMAZIONI
www.associazionelaima.it
tel.340 62 20 363
Facebook: Culture Indigene di Pace
Ufficio stampa: Kami comunicazione I Roberta Dho tel. 011/6474677 I cell. 339/6076861 I e-mail: [email protected]
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