I will no longer punish myself. I am no longer ashamed.
I love who I am.
Smetterò di punirmi. Ho smesso di vergognarmi.
Amo chi sono.
da Project umbreakable
Dic 2012 “Autocoscienza maschile”
di Beppe Pavan, Maschile Plurale e Uomini in Cammino di Pinerolo
pubblicata fra le “Lettere” al Manifesto il 18 Dic 2012
Parlando di femminicidio, vorrei aggiungere una mia piccola riflessione a quelle contenute nell’articolo di Luisa Betti di domenica 9 dicembre.
Penso che non solo l’ergastolo non «lascia il segno», ma che neppure la detenzione in carcere sia un «intervento tempestivo» se il colpevole incarcerato viene abbandonato a se stesso, a covare propositi di vendetta.
La «prevenzione» è la prima pratica, «nel giusto ordine», delle 3P [punizione, protezione, prevenzione] della Convenzione europea di Istanbul e di questo sono convinto.
La prevenzione chiama in causa la responsabilità di tutte le agenzie formative, a cominciare dal sommo promotore e coordinatore che dovrebbe essere «lo Stato». Dalla famiglia alla scuola, dalle comunità religiose ai partiti, dai sindacati all’esercito, dai Consigli comunali alle Asl ecc.
Dovunque si formano e ci si prende cura dei cittadini, dovrebbe essere universale la formazione alle relazioni, alla cura e al rispetto reciproci, alla pari dignità e alla convivialità di tutte le differenze. Chi manca a questo compito dovrebbe essere richiamato al proprio impegno inderogabile, che è più che costituzionale, perché anche la Costituzione «più bella del mondo» non è che uno strumento, tra mille altri, per promuovere la giusta e pacifica convivenza tra gli esseri umani e tra questi e le altre creature di ogni specie. Cominciando dalla relazione primaria e fondante che è quella tra uomini e donne, tra adulti/e e cuccioli/e, tra giovani e anziani/e.
I gruppi di autocoscienza maschile e le associazioni come Maschile Plurale non possono esaurire questo compito. Il rispetto nei confronti di tutte le donne è dovere di tutti gli uomini, anche di quelli che non ne picchiano e non ne molestano in alcun modo alcuna.
Perché è di tutti la responsabilità di aiutare chi lo fa a non farlo più e chi viene al mondo a non farlo mai.
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