Scriversi, leggersi, per trasformare le nostre relazioni
Come uomini, abbiamo imparato che il partire da sè e la condivisione dei propri vissuti sono qualcosa di culturalmente e psicologicamente difficile per il maschile, educato tradizionalmente ad occultarsi dietro l’astrattezza, il potere, la chiusura del proprio mondo emotivo, affettivo e persino corporeo. Come Maschile Plurale, abbiamo fatto della pratica di condivisione e di relazione, tra uomini e con le donne, uno dei punti fermi del nostro desiderio di libertà, di ridefinizione delle nostre identità e di riscrittura delle nostre relazioni. Pensiamo anche che per fare politica bisogna partire dai nostri vissuti, di uomini e di donne, per dare voce ai nostri desideri, alle nostre vulnerabilità.
Il progetto europeo “Scrivere oltre il silenzio: la promozione delle competenze autobiografiche in aiuto delle donne che hanno subito violenza”, coordinato dalla Libera Università dell’Autobiografia in collaborazione con l’Associazione Maschile Plurale, mette a tema il raccontarsi e l’ascoltarsi come strumenti di trasformazione di sè e di recupero della propria autodeterminazione per le donne che hanno subito violenza. In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza maschile contro le donne, La Libera Università dell’Autobiografia ha organizzato un’iniziativa di Scrittura autobiografica simultanea su questo tema, lasciando una sorta di “microfono aperto” a chi volesse condividere una breve storia di violenza, subita, agita, vista, sospettata, e quanto altro. Il modulo per l’immissione testi è stato attivo da domenica 24 a lunedì 25 novembre e hanno partecipato 133 persone, 120 donne e 13 uomini. I testi raccolti raccontano qualcosa sulla qualità delle nostre relazioni: storie di violenza fisica, ma anche psicologica, storie di una intera vita passata accanto ad un marito abusante oppure un singolo episodio che ha lasciato il segno. Un uomo ha scritto «Non ho niente da dire», altri hanno dato voce ad episodi in cui erano autori di violenza e altri in cui erano spettatori di una situazione di abuso sulla quale non sono riusciti ad intervenire. I testi caricati da chi ha partecipato sono stati disponibili per qualche giorno, senza filtri od operazioni di editing, direttamente sul sito e poi sono stati rimossi per controllare che non ci fossero riferimenti (nomi, luoghi) che potessero nuocere la riservatezza e la sicurezza delle persone rappresentate, per poter poi essere pubblicati nuovamente. Alla collezione di testi raccolti on line, sono stati aggiunti altri testi arrivati dai laboratori di scrittura organizzati dalle Collaboratrici e Collaboratori scientifici in concomitanza dell’iniziativa on line.
Segui il progetto sulla pagina Facebook “Scrivere oltre il silenzio”
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