Le conseguenze della violenza sul piano della salute portano spesso la donna che ne è vittima a contattare le strutture sanitarie, ospedaliere e del territorio. Il più delle volte, la paura, la preoccupazione per la propria famiglia, la rassegnazione al ruolo di vittima, la mancanza di indipendenza e autonomia, psicologica ed economica, spingono la donna a chiudersi nel silenzio e a dissimulare con qualche scusa i segni della violenza. In altri casi, la donna chiede esplicitamente aiuto e si rivolge alle strutture sanitarie cercando accoglienza, comprensione, cura e sostegno. Molte donne vittime di violenza, fisica o sessuale, hanno raccontato di come spesso il personale sanitario, anche infermieristico, volutamente o inconsapevolmente, non ha saputo vedere oltre quello che il riserbo, la paura, la vergogna volevano nascondere: non hanno saputo ascoltare oltre il silenzio e in molti casi hanno giudicato. Al silenzio, al sussurro, alla dissimulazione della donna, si contrappone spesso una mancanza di capacità e di volontà da parte del personale sanitario di percepire il bisogno e di prendersi cura con responsabilità e professionalità.
Siamo un gruppo di infermieri/e e vogliamo rinnovare anche su questo problema il patto che abbiamo stretto come infermieri, uomini e donne, con le persone in stato di bisogno.
Affermiamo nei confronti della donna vittima di violenza il nostro impegno a:
rispettare la tua dignità, le tue insicurezze e garantirti la riservatezza; ascoltarti con attenzione e disponibilità quando hai bisogno; starti vicino quando soffri, quando hai paura, quando la medicina e la tecnica non bastano.
Migliorare la nostra capacità e competenza nell’accorgerci della tua situazione, nell’accoglierti e nel prenderci cura di te La violenza contro le donne ci riguarda tutti e tutte: prendiamo un impegno pubblico !
Aderisci all’appello inviando un’email con una tua frase di sostegno a [email protected]
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