Dic 2007 RELAZIONE FINALE DEL TERZO CONGRESSO
del Progetto “La ragazza di Benin City”
Ospitiamo il documento che conclude il loro più recente congresso nazionale, tenutosi il 18 dicembre a Cremona Terzo Congresso del Progetto la ragazza di Benin City
Il Progetto la ragazza di Benin City ha tenuto il proprio Terzo Congresso Nazionale a Cremona il giorno 18 dicembre 2007, svolgendo i lavori conclusivi di una lunga fase preparatoria attuata riunendo tutti i propri gruppi di auto mutuo aiuto attivi in Italia.
Franco Brunelli ha svolto la relazione congressuale introduttiva evidenziando che
il Progetto la ragazza di Benin City è cresciuto nel 2007 in particolare per l’effetto diretto ed indiretto della tournée di presentazione del libro di Isoke Aikpitanyi e di Laura Maragnani “Le ragazze di Benin City”: molte ragazze si sono avvicinate al Progetto, tanto che a gennaio sarà convocato il Primo Congresso della Associazione vittime ed ex vittime della tratta che ha la stessa denominazione del Progetto, ma che è costituita interamente e solamente da ragazze e da donne solidali; molte associazioni hanno intrapreso una coerente e positiva collaborazione con noi;
l’attenzione dei media alla nostra particolarità è cresciuta ulteriormente.
Franco Brunelli ha precisato, inoltre, che
dal momento della presentazione del libro ad oggi, più di mille persone hanno contattato il Progetto ai suoi vari indirizzi, il libro ha superato la tiratura di diecimila copie, il blog “voceribelle” ha superato abbondantemente i venticinquemila contatti.
Claudio Magnabosco ha poi relazionato sui risultati delle riunioni congressuali svolte in molte località italiane e nel corso delle quali sono emerse, quali urgenze,
1) la necessità di continuare ad offrire ai clienti-ex clienti il supporto dell’auto-mutuo aiuto per sostenerli nel superamento dell’intreccio di problemi affettivi, sentimentali, relazionali, sessuali che sono stati la spinta per molti di loro a diventare – appunto – clienti;
2) la scelta di procedere alla redazione di uno studio attento e ponderato sulla realtà dei clienti;
3) l’urgenza di trasformare l’impegno di quanti, clienti-ex clienti, ma anche uomini che non sono passati attraverso questa esperienza ma hanno ugualmente a cuore il problema della tratta, in una nuova dinamica alla quale si è deciso di dare la denominazione “Coscienza maschile”.
Gianni Ciurlia ha relazionato sulle
attività di informazione, prevenzione e microcredito attivate a Benin City attraverso le nostre “antenne” di riferimento ed ha proposto anche la continuazione delle attività fin qui svolte dal Progetto come “movimento di opinione” teso a rendere possibile per le ragazze il conseguimento incondizionato di un permesso di soggiorno, ritenendo che questa sia la necessaria compensazione delle sofferenze patite da persone ridotte in una schiavitù che deve finire.
Andrea Pintoni ha preso atto degli sviluppi delle attività del Progetto, ha sottolineato che i contributi economici pervenuti da uomini che pur si sono avvalsi dei servizi forniti dal Progetto sono stati nulli ed ha evidenziato che questo è un problema grave e delicato poiché – ha ricordato – il Progetto è e vuol continuare ad essere autofinanziato.
In considerazione dei futuri impegni operativi ha poi proposto che la rete degli operatori che gestiscono i gruppi di auto-mutuo-aiuto e che intensificheranno la collaborazione con altre associazioni, perfezioni una concreta formazione interna.
Franco Brunelli ha poi presentato la sintesi delle discussioni e delle proposte emerse nelle diverse fasi congressuali, così redatta dal gruppo ristretto uscente:
Abbiamo lavorato a questo Congresso con la consapevolezza che la nostra è, ormai, una presenza consolidata nel panorama dell’azione antitratta in Italia.
Per questa ragione crescono le responsabilità che dobbiamo assumere.
La molteplicità dei nostri ambiti di intervento e degli strumenti attraverso i quali operiamo è tutta ricondotta alle motivazioni che ci hanno spinti ad impegnarci: SOSTENERE LE RAGAZZE DI BENIN CITY, anche se non tutte le ragazze delle quali ci occupiamo sono di Benin City e anche se non tutte sono africane.
La nostra denominazione originaria, PROGETTO LA RAGAZZA DI BENIN CITY, il titolo del libro di Claudio Magnabosco del 2002, il titolo del libro di Isoke Aikpitanyi del 2007, la denominazione della Associazione delle ragazze vittime ed ex vittime che si sono strette attorno ad Isoke, sono tutti momenti di esplicito riferimento alle
nostre motivazioni.
Abbiamo creato GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO per clienti, ex clienti o uomini con problemi di carattere affettivo, sentimentale, sessuale, relazionale e l’attività di a.m.a. non ha una propria specifica visibilità, per le ragioni di anonimato e riservatezza che deve garantire a chi si avvale di questo nostro “servizio”. Oggi abbiamo almeno un gruppo in ogni regione; i gruppi si sciolgono e si ricostruiscono, a seconda della crescita delle persone che vi entrano.
La gestione di questa esperienza è difficile, poiché si tratta di una realtà “nazionale”: abbiamo attualmente 200 uomini in a.m.a. Il bilancio del lavoro dei gruppi di a.m.a. è positivo, anche se non siamo riusciti a motivare alcune persone con problemi non risolvibili nella sola dimensione dell’a.m.a., ad avvalersi del sostegno e della cura di professionisti ed abbiamo, quindi, alcuni amici, sospesi a mezz’aria tra il bisogno di sentirsi “risorsa”, il desiderio di essere utili e la pulsione di tensioni psicologiche profonde e contraddittorie. L’esperienza, ovviamente, prosegue.
All’interno dei gruppi di a.m.a., abbiamo creato un sottogruppo di confronto e condivisione rivolto alle coppie multiculturali, costituite e serene, ma comunque non prive di problemi in quanto a confronto con una realtà nella quale la multiculturalità è un fatto, ma non è ancora considerata un valore.
L’esperienza di Isoke è assolutamente unica in Italia e in Europa: ormai ha in rete 200 ragazze che fanno riferimento a lei non solo per un sostegno concreto che lei non potrebbe materialmente assicurare, ma per un consiglio, una indicazione e un appoggio presso questo o quel servizio al quale Isoke (e il Progetto nel suo insieme) le appoggia.
Con alcune di queste ragazze Isoke ha costituito l’ASSOCIAZIONE LE RAGAZZE DI BENIN CITY, alla quale hanno aderito vittime ed ex vittime. Nel corso dell’anno in molte occasioni Isoke ha tentato di dare alla Associazione non solo voce, ma anche una opportunità di incontro, affinché diventasse un movimento vero e proprio. Ma a partire da oggi, due e distinti saranno i momenti Congressuali del nostro Progetto: il Congresso dei maschi e il congresso delle ragazze e due saranno le dinamiche operative che dovremo intrecciare pur distinguendole sempre.
Nel 2008 si svolgeranno i lavori del Primo Congresso della Associazione vittime ed ex vittime creata da Isoke Aikpitanyi.
Molti amici che non stanno nei gruppi di auto-mutuo aiuto e neppure operano ad altro livello all’interno del Progetto, hanno rafforzato con noi, inoltre, quella particolarissima esperienza che è il nostro MOVIMENTO DI OPINIONE che mira a far crescere una consapevolezza: il problema della tratta deve essere affrontato a partire dall’ascolto della voce e delle richieste delle vittime, valorizzando il ruolo che può essere svolto dai clienti (quindi non criminalizzandoli).
E per dare un segno del fatto che il problema clienti evidenzia l’esistenza di una questione di genere irrisolta, dal Progetto è nata l’esperienza COSCIENZA MASCHILE, che vuole collocarsi nel vasto mondo dei nuovi movimenti di autocoscienza maschile, rappresentandone una voce particolare.
Nel 2007 il nostro gruppo della Lombardia e quello del Veneto hanno ritenuto opportuno creare una forma associativa formalmente e legalmente riconosciuta: si tratta de LA STRADA DELLE ROSE alla quale, a partire dal 2008, chi lo desidera potrà far pervenire contributi economici: l’autofinanziamento, infatti, è un principio assolutamente valido, ma non sempre efficace.
Stiamo iniziando – di contro – a raccogliere concreti sostegni per LA CASA DI ISOKE, la nostra risposta di accoglienza per le trafficate, basata sull’azione delle operatrici pari (vittime ed ex vittime), sul sostegno dei “clienti” (che diventano sponsor delle ragazze accolte nella Casa) e sul principio che alle vittime non deve esser richiesta come condizione dell’intervento, la presentazione di una denuncia.
Abbiamo avuto prova dell’interesse e dell’apprezzamento per questa nostra dinamica innovativa, espressi – per strano che possa sembrare – da versanti diversi e contrapposti dell’intervento antitratta e stiamo concretizzando un confronto serio e molto operativo con l’ARCI nazionale.
Da altre associazioni con le quali ci siamo incontrati, attendiamo la possibilità di concretizzare azioni che consentano non solo l’uscita dalla tratta, ma L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI EX VITTIME: tutte le
associazioni che fanno accoglienza, infatti, potrebbero avvalersi dell’ apporto di operatrici pari, quindi non professionali, creando immediatamente posti di lavoro per le vittime ed ex vittime che quel ruolo lavorativo potrebbero e saprebbero ricoprirlo se solo fosse offerto loro..
Claudio Magnabosco ha, quindi, dato lettura del protocollo operativo al cui rispetto si impegnano i componenti del nuovo gruppo ristretto designato dal Congresso.
a) tutti sono utili al movimento di opinione, purché appoggiando il Progetto si esprimano pubblicamente e non anonimamente nei blog e nei media;
b) le attività di auto-mutuo aiuto per uomini non comprendono la funzione di un telefono amico e non sono semplici relazioni di amicizia, ma comportano in chi le gestisce una specifica responsabilità nei confronti degli altri e, quindi, la definizione di progetti personalizzati di intervento e/o di indirizzo terapeutico;
c) le attività di aggancio e sostegno di ragazze sono svolte principalmente dagli sponsor, cioè dalle persone che per amore o solidarietà, si fan carico direttamente di una ragazza e la accompagnano in un percorso basato su un progetto gestito da Isoke Aikpitanyi e definito di concerto con il gruppo ristretto;
d) non esistono e non possono esistere tra le attività del Progetto, iniziative che non siano stabilite dal Congresso o, non siano approvate dal gruppo ristretto, pur nel rispetto delle libertà di svolgere attività locali;
e) i fondi sono raccolti in due conti, uno riferito a “La casa di Isoke”, l’altro a “La strada delle rose”, a meno che il gruppo ristretto decida l’apertura di altre linee finanziarie;
f) il Progetto non ha – in linea di principio -“operatori di strada” nel senso classico della definizione di un intervento svolto da volontari e/o esperti; i maschi operano per avvicinare i clienti, le ragazze per avvicinare le ragazze;deroghe a questa linea operativa devono essere approvate dal gruppo ristretto;
g) il gruppo ristretto si riunirà all’inizio del mese di gennaio per decidere compiti e incarichi e per la verifica di accettazione degli stesi da parte dei designati .
A chiusura dei lavori Il Congresso conferma che il Progetto adotta come metodologia di lavoro la consultazione
interna e preventiva prima della attivazione di qualsiasi iniziativa e
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