“Gli uomini nel cambiamento: i desideri, la politica, la vita”
Incontro promosso dall’associazione Maschile Plurale
Sabato 5 aprile 2014, a Milano, dalle ore 10,30 fino alla sera
Macao – Centro per le arti, la cultura e la ricerca, viale Molise 68
(COME ARRIVARE – Passante Ferroviario fermata Porta Vittoria, Bus 90 – 91 – 93, Tram 12)
Rivolgiamo a tutti e a tutte un invito alla ricerca: una ricerca comune che coinvolga uomini e donne nel tentativo di dare forma ad una civiltà più felice e meno distruttiva di quella in cui viviamo.
Un anno fa abbiamo organizzato a Roma un’iniziativa, dal titolo “Mio fratello è figlio unico”, in cui proponevamo a uomini e donne un confronto sulle possibilità che, in questa fase politica accelerata e confusa, si aprono nelle nostre vite e nella società anche grazie al fatto che i desideri maschili stanno cambiando. La discussione che ne è scaturita ci è sembrata molto viva e interessante, e questo invito è un tentativo di rilanciarla e proseguirla. Inoltre, lo scorso novembre abbiamo reso pubblico un testo, dal titolo “Andare oltre la violenza. I desideri degli uomini, la politica, la vita”, che si inserisce in questo percorso di riflessione condivisa (lo trovate cliccando qui e ve lo proponiamo come spunto iniziale).
Il nostro percorso di riflessione e trasformazione maschile si è confrontato e tuttora inevitabilmente si confronta con il problema della violenza nelle sue molteplici manifestazioni, anche perché è un dato di fatto che la violenza nella grande maggioranza dei casi viene esercitata dagli uomini. Questa assunzione di responsabilità maschile è, almeno in Italia, relativamente recente e mira a riconoscere le radici profonde che il fenomeno della violenza ha nella nostra società, così segnata dalle forme e dalle abitudini di un sistema patriarcale in crisi ma ancora in grado di condizionare fortemente le vite individuali e la dimensione collettiva.
Siamo d’altra parte convinti che la leva più potente per modificare la realtà sia quella del desiderio di cambiamento e della ricerca tenace e radicale di felicità, nelle nostre esistenze personali così come sulla scena pubblica. Non si tratta di volontarismo, bensì di nominare e rendere visibile un cambiamento già in atto, ma che spesso viene ignorato o addirittura cancellato dal discorso della politica e dell’informazione di massa. Si tratta cioè di dare voce al racconto delle vite di quegli uomini, in aumento, i quali non si riconoscono (più) nei modelli tradizionali di mascolinità e che nelle loro scelte relazionali, familiari e pubbliche incarnano nuove possibilità dell’essere maschi: per esempio i padri che vogliono condividere il lavoro di cura dei figli e dello spazio domestico con le loro compagne; chi porta un immaginario sessuale più libero dai pregiudizi correnti come dall’ombra della violenza, aprendo così spazi di libertà anche per altri; chi non accetta più le logiche competitive e gerarchiche nel proprio ambiente di lavoro, restituendo importanza alla qualità e al senso di ciò che fa quotidianamente; chi adotta stili di vita più compatibili con la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda, mettendo in discussione il mito della crescita quantitativa e illimitata; chi elabora nuove forme di pratica politica…
La critica ai modelli tradizionali di mascolinità e più in generale alla struttura gerarchica del rapporto tra i sessi nella nostra civiltà non è in grado, da sola, di determinare spostamenti significativi dentro e fuori di noi. Bisogna, crediamo, praticare scambi autentici tra persone, che intreccino pensieri e parole vive.
Oggi per noi il passaggio è quindi quello di mettere al centro e al cuore della politica questa modalità di confronto tra persone, di pensiero in presenza, di apertura all’imprevisto e di coraggio nell’attraversare le contraddizioni del presente. È una strada aperta dal pensiero e dalla pratica delle donne, e percorrendola siamo consapevoli delle differenze e asimmetrie tra il cammino femminile e il nostro. Crediamo però che sia importante provare a compiere questo viaggio senza rinunciare al confronto tra noi, facendo incontrare le differenze, le diverse generazioni e sensibilità, per iniziare a riprenderci la responsabilità che per troppo tempo abbiamo delegato ad altri: verso noi stessi, verso il mondo che abitiamo e verso il significato profondo delle nostre esistenze.
Questa tappa di un viaggio che speriamo lungo sarà ospitata da Macao, un luogo significativo di Milano: uno spazio occupato, un centro di arti, cultura e ricerca, per la tessitura di relazioni che diano forma ad un nuovo modo di vivere la città e la comunità.