Galatina (LE) Venerdì 21 Set 2012, ore 18.30
Presentazione del libro e dibattito
“Ragazzi a Margine – Riflessioni psicopedagogiche sugli adolescenti omosessuali”
Con il Patrocinio del Comune di Galatina.
presso il “Palazzo della Cultura”
Piazza Alighieri, Galatina
Saluto del sindaco Cosimo Montagna
Modera l’incontro: Gianluca Ricciato (Ass. Maschile Plurale)
Interverranno:
• Andrea Coccioli (Assessore alle Politiche giovanili)
• Daniela Vantaggiato (Assessore alla Cultura)
• Gianluca Virgilio (Docente presso il Liceo Scientifico “A. Vallone” – Galatina)
Ragazzi a margine.
Ragazzi che si sentono messi da parte dalla società. Ma ciò che li ferisce di più è il sentirsi messi “a margine” proprio dalle persone dalle quali ci si aspetta l’ascolto dei propri silenzi, delle frasi lasciate incomplete, delle mani abbandonate o degli sguardi assenti. Ragazzi che si trovano soli su un marciapiede aspettando qualcuno che possa farli sentire al centro di un gruppo – indipendentemente da quale sia questo gruppo. Ragazzi che si trovano confinati in un anonimo banco di un’anonima scuola aspettando che qualcuno si accorga di loro e nell’attesa si mescolano alla massa generica disperdendo la loro stessa personalità e mancando all’appuntamento con l’accettazione del proprio io. Ragazzi che pur di non parlare di loro sarebbero disposti a qualunque cosa, anche ad uccidersi: se smascherati in un qualunque modo la vergogna sarebbe troppo grande da reggere.
Adolescenti verso i quali la stessa società prova vergogna e quindi, affinché questa non si trasformi in un senso di colpa, non li considera come esistenti. Nel momento in cui dovessero esistere verrebbero considerati come un’anomalia sociale. Essi non sono; se dovessero esserci bisogna non parlarne; se proprio bisogna parlarne ecco che vengono resi un problema negativo erigendo un muro enorme fra chi si considera possessore della verità e chi è “malvagio”, sbagliato, perché è fuori dalla verità.
Adolescenti “dannati” e che quindi per salvare non bisogna considerare come tali… o al massimo curarli, sanarli, indottrinarli, renderli come una presunta norma di natura vorrebbe. Chi fa ciò pensa di aiutarli; in realtà li conduce all’annientamento, alla distruzione, all’annichilimento, perché non viene semplicemente negato ciò che essi tentano di comunicare ma vengono negati come persone che cercano un dialogo.
Ragazzi che, a differenza degli adulti, non cercano di razionalizzare la più irrazionale delle emozioni: l’amore. L’adolescente sogna l’amore, spera nell’amore, vuol vivere l’amore perché scopre che la sua vita è incompleta senza qualcuno al suo fianco, che condivida con lui le gioie e i dolori della propria vita. Sono costretti ad ascoltare chi dice: “se l’amore è x allora è amore; in caso contrario no”. Come se sull’amore si potesse speculare alla maniera logico-scientifica con cui viene trattato un dato reale, oggettivo. E se amano in modo sbagliato, vivendo emozioni che devono tacere, vengono emarginati se non esclusi dalla società, da quella società che invece dovrebbe aiutarli facendoli crescere nel loro equilibrio psico-fisico. Costretti a negare se stessi in cambio di una crescita che si rivelerà piena di sofferenze, lacrime, dolore. Pochi sanno che un’anima ferita non guarirà mai e più ferite ci sono più difficoltà ci sarà ad andare avanti.
Adolescenti che non dovrebbero essere a margine ma parte integrante, con la loro normale e naturale personalità, di quel grande flusso vitale che attraversa il nostro pianeta da generazioni e generazioni; che hanno il diritto di parlare di loro: dei loro sogni, delle loro emozioni, dei loro desideri, sentendosi accettati per ciò che sono. Perché anche loro sono il nostro futuro. Nella speranza che un giorno non ci siano più ostacoli sociali che impediscano a un ragazzo di presentare al proprio gruppo il proprio ragazzo o ad una ragazza di presentare al proprio gruppo la propria ragazza. Che ciò che oggi sembra utopia si possa presto trasformare in realtà e non ci sia più nessun adolescente “a margine”.
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