Feb 2013 “In guerra per le materie prime”
di Beppe Pavan – del Gruppo Uomini di Pinerolo e
di Maschile Plurale
“In guerra per le materie prime” è’ il titolo di un articolo apparso su La Stampa del 19 febbraio scorso.
Il titolo dice quello che solo i governanti-complici si ostinano a negare, spergiurando che le guerre si fanno per esportare la democrazia, per difendere le donne dai barbari taleban e per mille altri motivi nobilissimi…
Il sottotitolo solleva il velo sulla nudità del re: “L’industria tedesca rompe un tabù: impegno militare per accedere ai giacimenti”. I complici governanti sono smascherati: non potranno più nascondersi dietro foglie di fico parolaie.
L’occhiello svela il tabù: “Gli imprenditori vedono l’inasprirsi della competizione e chiedono aiuto a UE e NATO”.
Il modello competitivo patriarcale diventa una porta stretta… e, sgomitando, i competitori alzano la voce e tutti/e sentiamo cosa si dicono. Il “tabù” riguarda ciò che era indicibile finora: blood for oil, guerre per accaparrarsi le materie prime che non ci appartengono per diritto di suolo. Finché è stato possibile, si è fatto senza dirlo… ma adesso che la competizione si è fatta serrata, papà UE e mamma NATO sono invocati dai figli contro i prepotenti USA e Cina.
Per non restare tagliati fuori dalla “corsa all’oro”, di qualunque colore esso sia, non si può far altro che combattere. Se i e le giovani non vogliono un futuro da poveri disoccupati, comincino a guadagnarsi il pane facendo i soldati. Così gli industriali – quelli tedeschi sono solo i capifila: siamo in Europa, in fin dei conti… – potranno produrre ricchezza di cui tutti e tutte godranno. Almeno chi tornerà vivo/a e abbastanza sano/a dai vari fronti. Intanto loro si arricchiscono con le armi…
Mi verrebbe spontaneo ringraziare gli industriali tedeschi per aver scoperto le carte. Ma mi trattengo: avrebbe senso ringraziarli se tutto il mondo conoscesse questa loro dichiarazione. Io l’ho letta solo su La Stampa… non sarà una bufala del giornalista? Oppure è una tale ovvietà che non vale la pena perderci altro tempo? Il 19 febbraio era antecedente alle elezioni: qualche candidato/a ne ha parlato? O qualcuno è davvero ancora disposto a farsi s-governare da questi necrofili patriarchi, amanti solo della ricchezza e della morte?
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