Lug 2008 “Eunice Itua è stata uccisa;
ognuno dovrebbe dire ERA MIA SORELLA!”
di Isoke Aikpitanyi
già pubblicato sul sito Voce ribelle
I funerali di Eunice Itua…
I funerali della giovane nigeriana, Eunice Itua, uccisa a Pasqua nel livornese si svolgeranno a Pontedera sabato 12 luglio 2008, alle ore 15.30, presso il Duomo. Noi ci saremo ed invitiamo caldamente associazioni, istituzioni, enti ed esponenti politici, sociali, sindacali e culturali ad esser presenti per testimoniare solidarietà e concreto impegno contro la tratta.
Oltre 200 assassinate, migliaia di stupri, bambine buttate in strada e nessuna possibilità di dire no o di dire basta, un debito esorbitante da pagare! Questa la verità della tratta
Ed è in questa verità, complessa e terribile, che Eunice Itua è stata uccisa; ognuno dovrebbe dire ERA MIA SORELLA!
Progetto la ragazza di Benin City
Eunice, la tratta, la prostituzione, i clienti, i rom… questa Italia è ingiusta e razzista e il razzismo ci rende insicuri
Basta! L’emergenza non è avere una legge sulla prostituzione, decidere di punire i clienti, riaprire le case chiuse e offrire alle straniere clandestine “quel” lavoro da svolgere con la tutela dello Stato, invece che sotto il controllo del racket. No, non adesso, non oggi, non ditemi, oggi che ci prepariamo ai funerali di Eunice Itua, che l’emergenza è la legge sulla prostituzione, o quella sul reato di clandestinità; e non venite neppure a propormi discussioni sul fatto che forse alcune sono libere e solo alcune schiave e, anzi, forse le schiave non esistono…
Noi accompagniamo al cimitero una nigeriana assassinata per i suoi NO e per i suoi tentativi di sottrarsi ad una vita che non voleva più fare. Qualcuno ha scritto che nel definire che le ragazze sono vittime della tratta, io sarei ipocrita e porterei acqua ad un mio mulino… Il mio mulino è chiedere, con il mio impegno volontario e non retribuito, che le schiave siano liberate e che nel nome di Eunice e della altre 200, circa, uccise in poche anni, non si commetta l’ingiustizia di catalogare tutte le ragazze immigrate come prostitute che bisogna liberare dai trafficanti per consentire loro che si possano prostituire liberamente.
Vengano a dirlo sulla bara di Eunice o al cimitero dove è sepolta, con il mio stesso nome da schiava, una giovane nigeriana uccisa a Catania… O vengano a dirlo davanti ai centri dove sono ospitate le trafficate minorenni, poco più che bambine, completamente succubi dei trafficanti e assolutamente nella impossibilità di poter riporre la minima fiducia in coloro che si prestano per tentare qualcosa a loro favore o nei centri psichiatrici dove tante sono…”ospiti”.
I servizi antitratta lavorano bene, lavorerebbero meglio se non fossero al servizio di leggi sbagliate. Anche le forze dell’ordine lavorerebbero meglio se le leggi fossero migliori.
Non provateci neppure, allora, a raccogliere la mia opinione sulla prostituzione perchè questo o è un falso problema o non riguarda le vittime della tratta. Chiedetemi dei rom, allora, cittadini italiani che gli italiani trasformano in clandestini e delinquenti: se l’Italia tratta così le proprie minoranze, come possiamo aspettarci che tratti meglio gli stranieri? E’ il razzismo a creare insicurezze.
Isoke Aikpitanyi
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