Non posso offrire nessuna difesa!
Ho lasciato che i miei problemi
personali interferissero col mio
senso del dovere!
Lug 2012 “Un morto non ancora sepolto. Resistenza del virilismo”
di Alberto Leiss
pubblicato nel numero di Luglio 2012 della rivista Alfabeta2 *
“La rivoluzione femminile che abbiamo conosciuto dalla seconda metà del secolo scorso ha cambiato radicalmente il mondo. […] La violenza fisica contro le donne può essere interpretata in termini di continuità, osservando il permanere di un’antica attitudine maschile che forse per la prima volta viene sottoposta a una critica sociale così alta, ma anche in termini di novità, come una “risposta” nel quotidiano alle mutate relazioni tra i sessi.[…] Forse il tramonto delle vecchie relazioni tra i sessi basate su una indiscussa supremazia maschile provoca una crisi e uno spaesamento negli uomini che richiedono una nuova capacità di riflessione, di autocoscienza, una ricerca approfondita sulle dinamiche della propria sessualità e sulla natura delle relazioni con le donne e con gli altri uomini. […] Resta il fatto che esiste ormai un’opinione pubblica e un senso comune, che non tollera più queste manifestazioni estreme della sessualità e della prevaricazione maschile…”
Queste affermazioni erano contenuto nel testo intitolato “La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo la parola come uomini”, diffuso nell’ottobre del 2006 e subito condiviso da parecchie centinaia di uomini, tra i quali esponenti del mondo politico e culturale, dei media e dello spettacolo (1). Era la prima volta – almeno in Italia: una simile iniziativa era già stata presa da poco tempo in Spagna e ancora prima in altri paesi del mondo anglosassone – che una voce maschile “collettiva” si levava riconoscendo una di quelle verità così evidenti da restare a lungo nascoste: sono sempre state le donne a subire queste violenze e le donne a occuparsi direttamente delle vittime, lottando per ottenere qualche sostegno (ma non troppo intrusivo) da parte delle istituzioni. Ma la causa del problema, cioè i comportamenti maschili – nella stragrande maggioranza dei casi agiti tra le mura domestiche – restava sullo sfondo, opaca, rimossa. Non vista e non detta soprattutto dagli stessi maschi.