Lo scorso 6 giugno si è tenuto per la prima volta un incontro online tra uomini appartenenti ad una ventina di gruppi di condivisione. È stato un evento importante, un potenziale salto di qualità per il movimento italiano di trasformazione maschile, iniziato negli anni ‘90 del secolo scorso e cresciuto, lentamente ma costantemente, negli ultimi trent’anni.
Dal confronto tra i partecipanti è emerso chiaramente il desiderio di intraprendere un percorso comune, per sviluppare e approfondire le riflessioni fatte in questi anni, e per agire concretamente nella direzione di un sostanziale miglioramento della nostra civiltà.
A rendere possibile questa preziosa opportunità di crescita è stato il progetto finanziato col contributo dei fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddhista Italiano Soka Gakkai. Questo progetto si pone l’ambizioso obiettivo di “contrastare la violenza di genere modificando la cultura che la produce”. Tra i possibili strumenti per realizzare questa trasformazione culturale ci sono proprio i gruppi di condivisione maschile, che stanno crescendo nel numero e nella visibilità, e che possono rappresentare un ponte tra la trasformazione personale vissuta da tanti uomini e il cambiamento sociale di cui si avverte sempre più il bisogno.
L’evento online del 6 giugno è avvenuto al termine di un anno di lavoro svolto da un gruppo di soci di Maschile Plurale, i quali, basandosi sulle loro stesse esperienze di condivisione nei gruppi, hanno preparato un questionario da distribuire alle 16 realtà con cui esisteva una relazione fin dall’inizio del progetto. Hanno poi analizzato le risposte pervenute, individuandone i temi centrali e anche alcuni punti critici da affrontare per rendere più incisiva la presenza dei gruppi maschili nel contesto sociale; hanno infine scritto un testo di sintesi, da diffondere su diversi canali, per stimolare la riflessione della rete e la nascita di nuovi gruppi. E’ importante sottolineare che durante questo anno di lavoro sono nate relazioni con altre dieci realtà maschili, che sono state anch’esse invitate a partecipare all’incontro online.
Nella ricca discussione avvenuta il 6 giugno si sono così intrecciati i punti di forza e le difficoltà sperimentate nelle diverse realtà, ciascuna con la propria storia e la propria specificità. La sensazione dei partecipanti è stata quella che fare rete, rafforzando la comunicazione e promuovendo un’elaborazione comune, significa valorizzare e rilanciare il lavoro di ogni singolo gruppo, ampliandone la portata di testimonianza verso altri uomini, in particolare quelli delle nuove generazioni. Questa consapevolezza è un forte incentivo a proseguire la strada insieme.