Mar 2012 “Nuovo spazio alle unioni civili”
di Filippo Gentiloni
pubblicato su il manifesto il 3 Apr 2012
Qualche cosa si muove, anche in un campo assai delicato come è quello dell’etica cristiana, gestita dalle varie chiese con grande attenzione. Anche nel mondo più controverso, quello dell’etica sessuale. Piuttosto decise le affermazioni in campo protestante. La pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola Valdese, ha dichiarato: «Sono convinta che sia necessario allargare il concetto di famiglia ai diversi rapporti affettivi stabili. Conosco situazioni di persone che convivono da una vita e che non hanno mai potuto avere diritto di mantenere lo stesso contratto di affitto né di ‘fare famiglia’. Io non credo che si debba necessariamente ricorrere al matrimonio ma che sarebbe sufficiente un riconoscimento giuridico delle unioni stabili, proprio pensando a una società in cui il concetto stesso di famiglia si è profondamente modificato».
Non mancano novità anche in campo cattolico. Nel suo recente dialogo con Ignazio Marino (“Credere e conoscere”, Einaudi), il cardinale Carlo Maria Martini afferma: «Io ritengo che la famiglia vada difesa … Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e lo Stato potrebbe anche favorirli. Non condivido le posizioni di chi nella Chiesa se la prende con le unioni civili. Io sostengo il matrimonio tradizionale con tutti i suoi valori e sono convinto che non vada messo in discussione. Se poi alcune persone, di sesso diverso o anche dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia, perché vogliamo assolutamente che non sia?».
Vedremo se queste posizioni rappresentano soltanto delle eccezioni o una vera novità di impostazione.
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