Gen 2012 “Questo uomo no, #25”
di Lorenzo Gasparrini,
dal suo blog
Lorenzo Gasparrini mette il dito in una delle piaghe della comunicazione pubblica ovvero, purtroppo, del senso comune sessista. Perfino femminicidi evidentemente premeditati o compiuti in associazione (padre, figlio, amici del figlio nell’ultimo caso di cronaca) vengono descritti alla radio e in televisione come “delitti passionali”.
L’uomo “passionale”. A me non piace l’uomo passionale, preferisco gli uomini con molte passioni. Che si lasciano trasportare, non dominare da esse; che sanno quando, dove e come potersi appassionare, e che non pretendono di poterlo fare sempre, ovunque e comunque. Che riescono a farne a meno, per farne godere altri o per rispetto; che le sanno condividere, per appassionarsi insieme. E, soprattutto, che amano le loro passioni e non le userebbero mai come scusa, giustificazione, colpa del loro comportamento.
L’uomo passionale è quello che c’ha la passione per. E che ci volete fare, lui c’ha la passione. Non c’è prezzo che possa fermarlo, lui c’ha la passione per. Non serve che lo abbiate fatto giurare il contrario, lui c’ha la passione per. E non contano promesse o garanzie, davanti alla sua passione per non contano. Non ci sono rapporti umani più importanti della sua passione per, perché quella è una passione e non tiene conto dei rapporti umani. Lui c’ha la passione prima di tutto per per se stesso, e quella spiega e giustifica tutto. Questo uomo no.
L’uomo passionale non ha rispetto. Il rispetto frena la sua passione, tende a disciplinarla e a inquadrarla, ma quella non ci sta, e l’uomo passionale, in preda alla sua passione, parla, grida, vuole, si agita, spinge gli altri, trasmette la sua passione con le urla, con le mani, con le gambe, con un sacco di altri organi. L’uomo passionale non rispetta molto il suo corpo, figuriamoci l’altrui: corre, tira, mena, lancia oggetti o li rompe. Teatrale nei suoi sfoghi, lui “è fatto così” e noi ce lo dovremmo tenere così, perché lui è passionale. Questo uomo no.
L’uomo passionale è accecato dalla passione, non vede e manco sente altro che quella sua passione. Non c’è sfida, trguardo, o bravata che non possa trasformarsi nel prossimo desiderio animato dalla sua passione di esaudirlo. E’ inutile parlarci o avvertirlo, ormai non c’è modo di fermarlo: preso dalla sua passione, da essa si sente giustificato e già scusato per qualsiasi stupida conseguenza. La sua passione non anima il suo lavoro, né riempie le sue giornate; la passione per lui è ciò che piega il suo lavoro e sacrifica il suo tempo a quell’unico insindacabile obiettivo. Questo uomo no.
L’uomo passionale, tra le altre cose, decide lui qual è l’oggetto della sua passione, specialmente una donna. Non è che quella può permettersi di dissentire più di quanto la passione del nostro lo permetta; oltre, l’uomo passionale si offende. Eh sì, l’uomo passionale coltiva la sua di passione, mica quella altrui; e perché rifiutare tanta generosità, espressa con tutta una serie di parole e gesti che, per il solo fatto di essere passionali, sono di per sé giustificati e gradevoli? Quella donna che dovesse rifiutarli, o semplicemente rimanere indifferente, è sicuramente prevenuta, sciocca, banale, forse anche frigida. Questo uomo no.
L’uomo passionale non risparmia a nessuno la sua collera, se non ottiene ciò che vuole. L’uomo passionale, quando si arrabbia, si comporta come chi soffre una palese ingiustizia, come chi viene defrudato di qualcosa che gli spetta di diritto, per natura. L’uomo passionale si comporta “come un bambino”, e se ne vanta, e lo fa apposta, e gli piace avere tutti i vantaggi. Tra questi, pensa di poter esercitare crudeltà e violenza come se fossero a lui non imputabili del tutto, ma alla passione che lo domina. Comodo, vero? Mica è colpa sua, poverino, era in preda alla passione. Può succedere a tutti. Guarda caso, però, succede sempre a quei tutti ai quali la passione può far scontare meno anni di galera. Succede sempre in quei casi per i quali l’indulgenza del comune sentire potrà, un giorno, fare comodo anche a noi. Eh no, questo uomo no.
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