Gen 2012 “Oltre Oreste” di L.Coccoli
Senza categoria31/01/2012Gen 2012 “Oltre Oreste. L’oblio della madre nella costruzione dell’identità maschile”
di Lorenzo Coccoli
già pubblicato in zeroviolenzadonne
“In che città mi recherò?
Chi sarà quell’uomo pio
che in viso ormai mi guarderà?
Sono il matricida!”
(Euripide, Elettra, vv.1194-1197)
L’unica esperienza realmente universale e necessaria, al di qua e al di là di ogni contingenza storica e sociale, l’unica che forse accomuni tutti gli esseri umani senza esclusioni è quella di nascere, figlia o figlio, da una donna. Per noi uomini questo dato assume poi un senso assolutamente particolare, perché significa venire alla luce da qualcuno di un genere diverso dal nostro: “la prima situazione relazionale è dunque molto diversa per il maschio e per la femmina. E per questo costruiscono la loro relazione con l’altro in modo molto differente” (1).
La nostra differenza maschile si annuncia già alla nascita nella differenza da nostra madre. Eppure, cosa resta di questa origine materna all’interno della cultura in cui viviamo? Apparentemente, ben poco. La nostra identità civile sembra anzi costruita sulla sua negazione: prendiamo il cognome da nostro padre, memoria della genealogia maschile ma rimozione di quella femminile, mentre il calcolo dell’età anagrafica dimentica i mesi trascorsi nel grembo della madre. È significativo che questo oblio materno non risparmi neppure le analisi di quegli uomini che, almeno a livello consapevole, contestano l’egemonia maschile.