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Gen 2012 “Oltre Oreste” di L.Coccoli

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Gen 2012 “Oltre Oreste. L’oblio della madre nella costruzione dell’identità maschile”
di Lorenzo Coccoli
già pubblicato in zeroviolenzadonne

“In che città mi recherò?
Chi sarà quell’uomo pio
che in viso ormai mi guarderà?
Sono il matricida!” 
(Euripide, Elettra, vv.1194-1197)

L’unica esperienza realmente universale e necessaria, al di qua e al di là di ogni contingenza storica e sociale, l’unica che forse accomuni tutti gli esseri umani senza esclusioni è quella di nascere, figlia o figlio, da una donna. Per noi uomini questo dato assume poi un senso assolutamente particolare, perché significa venire alla luce da qualcuno di un genere diverso dal nostro: “la prima situazione relazionale è dunque molto diversa per il maschio e per la femmina. E per questo costruiscono la loro relazione con l’altro in modo molto differente” (1).

La nostra differenza maschile si annuncia già alla nascita nella differenza da nostra madre. Eppure, cosa resta di questa origine materna all’interno della cultura in cui viviamo? Apparentemente, ben poco. La nostra identità civile sembra anzi costruita sulla sua negazione: prendiamo il cognome da nostro padre, memoria della genealogia maschile ma rimozione di quella femminile, mentre il calcolo dell’età anagrafica dimentica i mesi trascorsi nel grembo della madre. È significativo che questo oblio materno non risparmi neppure le analisi di quegli uomini che, almeno a livello consapevole, contestano l’egemonia maschile.

Gen 2012 “Sull’identità maschile” di A.Cozzi

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Gen 2012 “Sull’identità maschile
di Ambrogio Cozzi
già pubblicato su zeroviolenzadonne
Preliminare ad un discorso sull’identità maschile è un discorso sulla differenza sessuale, sul fatto cioè se esista o meno un essere donna o un essere uomo, se donne o uomini si nasca o si divenga. All’interno della psicoanalisi si sono contrapposte due risposte, la prima afferma che si nasce donna o uomo, la seconda che lo si diventa, sganciandosi da un destino naturale determinato dall’anatomia.

Gen 2012 “Desiderio maschile e patriarcato” di G.Lenzi

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Gen 2012 “Desiderio maschile e patriarcato”
di Gabriele Lenzi
già pubblicato in zeroviolenzadonne

Viviamo circondati da una continua proposta mediatica di modelli di desiderio maschile, in cui sono mostrati sia soggetti che desiderano sia oggetti da desiderare (un presentatore dice a una valletta di voltarsi in modo che lui e il pubblico possano vederle il sedere).

Lorella Zanardo e collaboratori, a partire dal progetto Il corpo delle donne, hanno denunciato l’incessante rappresentazione mediatica italiana di un modello relazionale che prevede per la donna il ruolo di giocattolo erotico da baraccone, oggetto a un tempo di desiderio e di sopruso, e che stabilisce per l’uomo il ruolo complementare di chi ha il desiderio, e il potere, di ottenere/mantenere quella posizione della donna.

 

Questa propaganda, con una forza educatrice negativa che nei fatti è troppo spesso sottovalutata, impone un modello di realizzazione femminile tutto appiattito su quell’immaginario, ma ha altrettanta presa sul pubblico maschile, a cui quei messaggi, tutti improntati sull’opposizione uomini-donne, si rivolgono con la forza persuasiva del dominio e del desiderio. Per il maschio eterosessuale tutto ciò riguarda, oltre alla sua ideologia e ai rapporti in genere con il femminile, l’erotismo e la sfera affettiva.

 

Nov 2011 “Siamo uomini o maschi?” di S.Fiori

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Nov 2011 Siamo uomini o maschi?
Prima la propaganda poi gli spot 
ecco chi ha inventato la virilità

Simonetta Fiori recensisce l’ultimo libro di Sandro Bellasai
da La Repubblica del 19 Nov 2011

Dalle virtù muscolari create all’inizio del secolo scorso fino ai modelli più temperati, ascesa e tramonto di un concetto. In un saggio di Bellassai.

Il femminismo sembra infliggere al gallismo il colpo finale, ma è una morte apparente.
Negli ultimi anni l´esaltazione del sesso forte è rifiorita nella sua forma virtuale.