Perugia 08/11/2018 – Minori, donne, famiglie. I diritti violati dal DDL Pillon
Giovedì 8 novembre ore 16.30 PERUGIA Sala della Partecipazione Palazzo Cesaroni
Giovedì 8 novembre ore 16.30 PERUGIA Sala della Partecipazione Palazzo Cesaroni
Saremo presenti venerdì, come uomini a S. Lorenzo, contro la violenza, contro il razzismo e per una presa di coscienza e un cambiamento culturale maschile. Sappiamo bene che le violenze, […]
È per molti versi un fatto inedito, che probabilmente ha ancora bisogno di molte riflessioni, sui suoi limiti attuali e sulle sue possibilità future, non solo rispetto alla pedagogia di genere ma anche riguardo alla costruzione di una società libera dalle forme di discriminazioni di genere che oggi conosciamo (sessismo, maschilismo, eteronormatività, etc)
Ed è singolare osservare la situazione paradossale di padri che nell’ambito di un rapporto di coppia ancora funzionante si sono disinteressati, in tutto o in parte, della cura dei figli, e che invece, consumata la rottura della relazione, rivendicano con forza il diritto a esercitare quelle incombenze che si vedono sottratte, quantomeno parzialmente.
Doppio colpo per la credibilità del movimento Metoo, nato sull’onda della denuncia fatta qualche mese fa da Asia Argento, che accusava il potente produttore della Miramax, Harvey Weinstein, di averla violentata alcuni anni fa?
Consideriamo incomprensibile e inaccettabile la posizione assunta fino a oggi dall’Amministrazione comunale di Roma, che sembra incapace di riconoscere l’evidente realtà che la Casa – come ha detto Dacia Maraini – “ha prodotto cultura e ha prodotto servizi. A titolo completamente gratuito. E questo è il patrimonio. Qualsiasi città civile ne terrebbe conto e ci investirebbe”.
Una cosa che colpisce è l’atteggiamento tollerante, non ostile, della popolazione, e anche della polizia, nei confronti dei rifugiati, che girano senza problemi nella città, nei bar e anche nei ristoranti (ovviamente nella misura del loro peculio, ma una pizza o un riso costano pochissimo). Sarà certo la comune cultura islamica, forse anche il recente ricordo, inciso negli edifici cittadini, di una guerra terribile, tuttavia questo atteggiamento è palpabile. Questo fa una differenza. Se così non fosse, se fosse come a Pordenone o a Gorizia, ad esempio, la situazione virerebbe rapidamente al tragico