Raccolta di tutti i video dell’incontro “La violenza maschile parla di noi. Parliamone”
IMPEGNO CONTRO LA VIOLENZA27/04/2024Tutti i video della giornata del 6 aprile 2024 a Roma
Tutti i video della giornata del 6 aprile 2024 a Roma
Vi invitiamo a costruire insieme una giornata di riflessione e proposta su come rispondere alla violenza maschile contro le donne che continua a produrre sofferenza, dominio e, spesso, morte
E’ online la prima “Mappa delle risorse di sostegno per i padri”, che contiene informazioni sui diversi gruppi di sostegno ai padri/partner presenti sul territorio italiano
Nei mesi scorsi ho scritto questi appunti sul rapporto tra maschilità e guerra. Ora il testo è pubblicato nella rivista del gruppo femminista Diotima, che ringrazio di avermi ospitato. Nel frattempo, dopo l’Ucraina è esplosa la tragedia di Israele, con l’attentato terroristico di Hamas, e della Palestina con i bombardamenti su Gaza e le violenze in Cisgiordania. Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato una enorme reazione e l’apertura di una discussione sulle sopravvivenze patriarcali nella nostra società e nel mondo che mi sembra confermare la tesi di una continuità tra la violenza maschile contro le donne e la violenza bellica. Mi auguro che l’avvio, finalmente, di una riflessione approfondita tra noi maschi ci aiuti a superare la violenza personale così come la passione per la guerra e l’idea che possa esistere una guerra “giusta”.
Siamo uomini di diverse generazioni e con diverse storie che nella rete e nell’associazione Maschile plurale cercano un diverso modo di vivere la maschilità, fuori dagli stereotipi del patriarcato e del maschilismo.
4E-PARENT è un progetto europeo (Grant Agreement n. 101095956) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che intende promuovere l’impegno dei padri nella cura e una mascolinità accudente come mezzi per prevenire la violenza di genere e come percorso […]
Se la sessualità maschile, se il desiderio maschile sono per loro natura ferini, oppressivi e annichilenti cosa fare? Coprire i corpi delle donne, preservarli con un burqa dallo sguardo maschile e riservarli per l’uomo che legittimamente ha accesso a quel corpo? Affidarsi alla tradizionale capacità virile di autocontrollo, perduta con l’evaporazione della norma paterna che disciplinava corpi e desideri? “Civilizzare” le pulsioni maschili? Prospettive apparentemente lontanissime ma fondate su una comune “antropologia negativa” di un maschile scisso tra pulsione bestiale e dominio razionale del corpo.