Monthly Archives: Novembre 2006

Nov 2006 “Un resoconto e alcune proposte all’indomani dell’incontro del 14 Ottobre”

CI RIGUARDA

Nov 2006 “Dopo il 14 ottobre per un cambio di civiltà”
Resoconto di uno scambio tra uomini e donne attorno al tema della violenza
di Sandro Bellassai, Stefano Ciccone, Marco Deriu, Massimo Michele Greco, Alberto Leiss, Jones Mannino, Claudio Vedovati. 

Dopo lunga gestazione, alcune riunioni e scambi di email, pubblichiamo finalmente il resoconto dell’assemblea del 14 Ottobre sull’appello contro la violenza

Invitiamo tutti coloro che hanno partecipato al’assemblea a farci pervenire le loro considerazioni, impressioni e riflessioni sull’appello e sull’incontro e a entrare nel merito delle proposte e delle iniziative da fare.
L’indirizzo email è sempre [email protected]

L’incontro promosso a Roma il 14 ottobre dai firmatari del documento “La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo parole come uomini” ha visto la partecipazione di un centinaio di uomini e di donne. Lanciato nel settembre scorso, l’appello è stato ripreso da diversi giornali nazionali e locali, da varie emittenti radio e tv e da numerosi siti web, ha raccolto circa cinquecento adesioni e suscitato interesse e dibattito.

Ago 1999 “Il silenzio e la parola” di C.Vedovati

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Nov 1999 “Il silenzio e la parola. Piccolo viaggio 
intorno ai Men’s studies tra Italia e Stati Uniti”

di Claudio Vedovati* 
Pubblicato in L. Balbo e B. Mapelli (a cura di) 
Le parole delle pari opportunità, Quaderno n°2 allegato alla rivista “Adultità” 10 (1999), pp. 79-92

“Si è affermata, con il femminismo, la storia delle donne e con essa l’importanza del genere nella storiografia. Ma perché gli storici uomini (italiani) non fanno storia degli uomini?”. La domanda se la poneva circa una decina di anni fa Arnaldo Testi – storico e americanista – sulle pagine del quotidiano il manifesto[1]. Pochi anni prima, nel 1987, Maurizio Vaudagna – un altro americanista – intitolava “Il silenzio degli uomini” un suo articolo sulla rivistaL’indice, sollevando la stessa questione[2] . Questo improvviso lampo di luce e d’attenzione, che si manifestava in un periodo di crescente visibilità pubblica della riflessione delle donne e in particolare del pensiero della differenza italiano[3], è stato seguito da qualche convegno e relativi numeri di riviste specializzate, ma non ha tuttavia modificato la rimozione storica della nostra storiografia, di sinistra e non, che dopo un atteggiamento tiepido ha rimesso da parte la riflessione sul genere[4]. Così, non è certo senza significato che a occuparsi della storia degli uomini siano state prima le storiche donne[5].

1996 “Quattro fili” La riflessione degli uomini nel mondo. di M.Flood

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Ago 1996 “Four strands”
di Michael Flood ([email protected])
pubblicato in “XY magazine” 6(3), Spring 1996
L’articolo nella sua versione originale si può trovare qui

Quattro fili
Nov 2006 Trad. it. Massimiliano Luppino
una panoramica sulle differenze principali che esistono tra i movimenti maschili.

“Agli uomini che si avvicinano per la prima volta al movimento degli uomini, come pure agli spettatori ingenui, il movimento degli uomini può sembrare un luogo armonioso in cui noi tutti condividiamo obiettivi e scopi comuni. Ma per i veterani incalliti come me (da 9 anni, da quando cioè ne avevo 29) sono impegnato su questi temi, il termine “movimento degli uomini” può nascondere disaccordi molto importanti.

Parlare di “movimento degli uomini” tout court è come mettere insieme il Ku Klux Klan e i gruppi aborigeni per il diritto alla terra e chiamarli “il movimento della razza”. Tutti i partecipanti appartengono alla categoria “uomini”, tutti sono impegnati in qualche tipo di esplorazione delle vite degli uomini e delle tematiche maschili, ma il fatto è che alcuni gruppi di uomini sono in reciproca contrapposizione. (Un esempio attuale è il conflitto a Brisbane tra l’Agenzia per i diritti degli uomini e gli Uomini contro la violenza sessuale). Più in generale, ci sono considerevoli diversità e disaccordi su questioni politiche di base, modi di lavorare e gamma delle tematiche specifiche.